La primavera non aspetta

Quest’anno la primavera è arrivata in anticipo, alle 4:49 italiane del 20 marzo . Forse temeva nuove restrizioni, visti i tempi.

No, a parte gli scherzi,  la natura non sente la paura e la terra continua incessante il suo moto intorno al sole.  Ci ricorda che buio e luce non possono smettere di alternarsi, e sono parte della stessa identica sostanza.  Sono giorni difficili, ognuno nella propria reclusione forzata sta tirando fuori i propri scheletri dall’armadio. E’ un momento in cui la scelta si fa evidente, senza veli, tra la frequenza di vita e quella di morte, tra la luce e il buio. La mia poteva essere : scrivo questo articolo o con un clic mi lascio trascinare nel vortice oscuro dei media ?

Ieri mattina ho tenuto una videolezione ai miei studenti e abbiamo letto il libro sesto dell’Odissea:  in una meravigliosa isola del mar Ionio, la terra dei Feaci, la principessa Nausicaa dorme e riceve in sogno un messaggio che la porterà ad incontrare Ulisse, appena naufragato. I versi di Omero danzano intorno alla figura della bellissima ragazza: il libro è un inno alla delicatezza, all’armonia, al gioco, alla femminilità, all’amicizia. Si fondono le dimensioni del sogno e della realtà, vista nei suoi aspetti più luminosi, nello splendore della natura. Nausicaa va con le amiche a lavare le vesti alla foce di un fiume, vicino alla spiaggia e le amiche scherzano, curano il corpo, godono il momento con serenità, gioia, pace. I Feaci sono un popolo famosi soprattutto per la sua ospitalità, e accoglieranno Ulisse , lo straniero,  ascoltando a cuore aperto il suo racconto.

Le ancelle di Nausicaa sono paragonate alle Grazie, figure stupende della mitologia e che trovano tante rappresentazioni nell’arte . Ho mostrato ai ragazzi quella della “Primavera ” di Botticelli, vista la ricorrenza del 21 marzo. Osservare quel dipinto, con l’inverno grigio che soffia ma si deve mettere da parte, e il passo leggero e sicuro della Primavera, mi nutre il cuore. L’unica corona che voglio indossare in questi giorni  è quella di fiori della primavera che incede ad abbracciarci col suo tepore.

Spero che ospitalità, delicatezza, creatività, armonia si risveglino molto presto in ognuno di noi.  Nell’attesa accolgo a braccia aperte la nuova stagione, ascoltando Lucio Battisti, La collina dei ciliegi.

il tempo delle immagini

 

Quando fotografo non penso.  Guardare e scattare si fondono in un’unica, fulminea, azione. Se riguardo le foto a caldo non mi piacciono, le scarterei tutte. Poi passa del tempo e la percezione cambia. Le foto iniziano a distaccarsi da me, ad essere autonome e a raccontarmi delle storie.

L’immagine dell’articolo è stata scattata  un anno fa su una spiaggia del Portogallo. Ricordo perfettamente quel pomeriggio: avevo camminato tantissimo abbagliata dal sole, incantata dalla voce forte dell’oceano, mangiando tonnellate di libertà.

Fino a oggi era nella cartella dele foto mute e insapore. Ora invece la guardo e mi mostra una strada tra le rocce e il mare, da percorre insieme a qualcuno, ma il cui arrivo è tutto da scoprire, ancora avvolto nel segreto.

Con me e il mio archivio oggi  c’è Ivano Fossati, Ho sognato una strada

L’amore ai tempi del co****

Il titolo di questo post , come molti articoli di questi giorni, fa l’eco a quello di un meraviglioso romanzo di Gabriel Garcia Marquez, ” L’amore ai tempi del colera“.  In questo titolo colera è sintomo di tempesta, avversità, passaggio difficile. Il protagonista, Florentino Ariza,   vive ai tempi della diffusione nei Caraibi della malattia, ma questa sarà solo una delle prove che dovrà attraversare per abbracciare completamente la propria felicità e la donna che da sempre ama.

L’elemento più rivoluzionario del romanzo è la fede con cui Florentino vive i propri sentimenti. Si fida del proprio cuore, senza mai dubitare. Oggi sono spesso la velocità, il sensazionalismo e l’urgenza a prenderci la mano e a governare le nostre giornate.  Ai tempi del Co_Vid,  in cui il martellamento mediatico è incessante e ad altissimo volume, in cui ci viene chiesto di essere terrorizzati per un ipotetico nemico esterno, guardo Florentino. Mi voglio fidare come lui del cuore, della sua gentilezza, del suo esserci sempre, del battito regolare. Lì c’è un luogo sicuro, che nessuno può violare, dove risiede l’amore per noi stessi e per i nostri sogni.

E mai come in questi giorni, vivere Adesso

Le radici di noi

La Natura ci protegge e ci indica la via

La Natura ci protegge e ci indica la via

Osservare gli alberi è sempre una grande risorsa. Questo è uno Screw Pine, un pino australiano; ho scattato la foto in una baia del Queensland qualche mese fa. Mi avevano colpito le sue radici, così forti ed evidenti. In questo tempo di panico collettivo, in cui la paura di quello che potrebbe essere prevale nettamente su tutto quello che c’è,  c’è un’urgenza di sentire le nostre radici, di riprendere contatto con una visione più semplice, naturale, più autenticamente nostra della realtà. Un grande uomo, Giorgio Gaber, diceva che basterebbe pochissimo per sviluppare una nuova coscienza: “ Basterebbe smettere di piagnucolare, criticare, affermare, fare il tifo, e leggere i giornali. Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. Rendersi conto che anche l’uomo più mediocre, diventa geniale se guarda il mondo con i suoi occhi”

Auguro a tutti questo, di ritrovare i propri occhi perché hanno colori dentro che forse nemmeno abbiamo mai notato.

il Libro del Mondo

Credo che la scrittura, quando è autentica,  sia un’esperienza di ricerca umana. Avvicinarsi a una pagina bianca o a uno schermo vuoto è mettersi in cammino:   si conosce il punto di partenza ma non si può prevedere il punto di arrivo. C’è un’espressione che unisce i concetti di scrittura e di ricerca scientifica, ed è  una metafora di quell’uomo geniale che fu Galileo Galilei . Definisce il mondo attorno a noi come il “Libro della Natura“, tutto da leggere e da scrivere con il nostro spirito di osservazione.   Mi piace molto immaginare la realtà come un grande Libro, sempre aperto alla nostra voglia di guardarlo e scoprirlo. Tutti gli altri libri si ispirano a questo grande, immenso e avvolgente Libro.

Non so dove questo piccolo spazio virtuale mi porterà. Ora dalla finestra vedo un grandissimo abete che si staglia sulla luce di un tramonto invernale, cangiante nei toni dal viola al rosa all’azzurro.

Buon viaggio a questo blog, buon viaggio a voi.

Il primo passo, grazie

 

Questo è il primo post del blog. 

Normalmente i ringraziamenti si lasciano alla fine di un’opera, dopo gli applausi o nell’appendice. 

Io vorrei invece ringraziare ora, all’inizio di questo blog,  tutte le persone e le cose che mi hanno permesso di essere  qui oggi a scrivere queste righe.

I poeti in passato invocavano la Musa di turno perché li guidasse nella composizione della loro opera.  Probabilmente era una preghiera che li aiutava a rimanere connessi con la propria scintilla divina e a non perdere di vista, nella fatica della scrittura, la luce dell’ispirazione. Il digitale e il web hanno cambiato la forma dello scrivere ma non la sua fonte. Per questo voglio iniziare proprio con un ringraziamento, perché qualcosa mi ha spinto a realizzare  il desiderio di creare questo spazio. Vorrei che questa luce, fatta di sogni e dell’affetto di persone care, rimanesse nel tempo con me e mi aiutasse a svelare la mia narrazione. 

Ho una vita prismatica, con tante facce, ognuna con un proprio riflesso. Sono una fotografa e un’insegnante di Lettere. So di avere innumerevoli difetti, soprattutto nel lato pratico della vita. Pero’ c’e’ una di quelle facce che lucido spesso e che mi piacerebbe condividere: credo che la vita sia un’esperienza densa, complessa, sfuggente, affascinante. Ogni incontro e qualunque giornata sono per me matrici di vite intere, inesauribili fonti di ispirazione, contenitori fantastici di storie interessanti. In un’epoca in cui ‘tutto e subito’,’ cotto e mangiato’ e ‘condividi’, il mio desiderio e’ raccontare piccole scintille di vita vissute in profondità. Credo che il tesoro più grande che possiamo avere non consista nella quantità di momenti collezionati, ma della qualità di ogni singolo momento, consapevoli che nella sua unicità contiene la nostra firma.

G R A Z  I E